Franco Pomiato | Il bambino e l’arte
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Il bambino e l’arte

  I TUOI FIGLI

       di Kahlil Gibran     

I tuoi figli
non sono figli tuoi,
sono figli e le figlie
della vita stessa.
Tu li metti al mondo,
ma non li crei.
Sono vicini a te,
ma non sono cosa tua.

Puoi dar loro
tutto il tuo amore,
ma non le tue idee,
perché essi
hanno le loro proprie idee.
Tu puoi dare loro
dimora al loro corpo,
non alla loro anima,
perché la loro anima
abita nella casa
dell’avvenire,
dove a te non è
dato entrare,
neppure col sogno.

Puoi cercare
di somigliare a loro,
ma non volere
che essi somiglino a te,
perché la vita
non ritorna indietro
e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco
che lancia i figli
verso il domani.

 


Se….

di Rudyard Kipling

 

Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.

Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;

Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.

Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.

Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c’è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.

Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!