Franco Pomiato | Consigli per una sana alimentazione
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Consigli per una sana alimentazione

In questa pagina sono trattati i seguenti argomenti:

1. Parte generale
2. Alimentazione nel primo anno di vita
3. Alimenti da utilizzare nel primo anno di vita
4. Il bambino che non mangia
5. Ulteriori consigli per un’alimentazione buona e sana
6. I consigli di UPPA: Rifiuto di frutta e verdura. Mangerà abbastanza? Parlarsi a tavola.

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1. PARTE GENERALE

    • Tutte le indicazioni e i consigli alimentari sono orientativi e vanno adattati al singolo bambino.
    • Una buona dieta è una dieta varia; ciò previene deficit nutrizionali (eccezionali) e, sperimentando nuovi sapori, il  bambino scopre il piacere della tavola
    • In generale nessun cibo è essenziale per la crescita del bambino perché i suoi componenti si possono trovare in altri alimenti.  Non forzate mai il bambino a mangiare ciò che non gradisce o più di quanto vuole. Se cresce   regolarmente, fidatevi della sua istintiva capacità di autoregolarsi.
    • Proponete i cibi nuovi con gradualità ed elasticità, rispettando le sue preferenze e le abitudini alimentari. I nuovi alimenti vanno proposti, non imposti. Se una pappa viene rifiutata potete sospendere e riprovare dopo qualche tempo.
    • A nessuno piacciono i cibi senza gusto…. tanto meno ai bambini; mettete un po’ di fantasia in cucina nel preparare i   piatti,  soprattutto se il bambino è grandicello; è importante che ci sia anche il gusto e il piacere di mangiare
    • Nel 2° anno di vita la velocità di crescita si riduce e quindi si riduce anche l’appetito. Il bambino tende a pranzare con un piatto unico
    • Adattate la vostra cucina alle esigenze del vostro bambino e ricordate che attorno all’anno può mangiare quello che mangiamo noi.
    • Stimolatelo alla varietà dei cibi, lasciando che tocchi gli alimenti e si “arrangi” a mangiare anche da solo; attraverso la manipolazione e assaggiando il cibo imparerà le differenze sia di gusto che di consistenza. Tutto ciò favorirà l’autonomia e lo svilupparsi  di un buon rapporto con il cibo.

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2. L’ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO NEL PRIMO ANNO DI  VITA

      • Allattamento al seno. Il latte materno è l`alimento più naturale che c`è.  Per approfondire:  Allattate il vostro bambino GenitoriPiù (genitoripiu.it)
      • La maggior parte dei bambini è pienamente in grado, basandosi sulla propria fame, di succhiare più o meno spesso e più o meno a lungo per ogni singola poppata.
      • L`intervallo fra le poppate è variabile, regolato dalla richiesta del bambino. I limiti orientativi vanno da un minimo di 2 a un massimo di 5 ore (in occasione del riposo notturno)
      • Ad ogni poppata devono essere offerte entrambe le mammelle. La poppata dovrebbe durare circa 5 minuti il primo giorno, 10 il secondo, 15 il terzo. Successivamente non bisogna essere troppo rigidi, ricordando che 15 minuti per parte sono sufficienti per la maggior parte dei neonati. Si inizia dalla mammella che è stata svuotata per ultima. E` importante che la madre assuma una posizione comoda e che cambi posizione per favorire il drenaggio del latte. Durante la poppata bisogna allontanare con un dito il seno dal naso del bambino per favorire la respirazione e per una buona prensione del capezzolo
      • Durante l`allattamento la mamma seguirà un`alimentazione libera, varia ed equilibrata, senza particolari restrizioni, limitando alcolici e caffè ed abolendo il fumo
      • L’allattamento al seno può  essere continuato, se possibile, fino a 1 anno e  oltre; anche se a partire da 9 mesi circa le specifiche qualità nutritive  tendono progressivamente a ridursi
      • Se utilizzate un latte adattato (o umanizzato) potete passare a 6 mesi ad un latte di proseguimento (tipo 2),  continuando fino a 10-12 mesi di età. Non usate zucchero

 

ALTRI CONSIGLI

      • Limitare l`uso del succhiotto ed evitare di intingerlo nello zucchero o nel miele
      • Il latte vaccino somministrato prima dell’anno va opportunamente preparato con l’aggiunta di acqua secondo le indicazioni del pediatra
      • Date ogni giorno la Vitamina D fino a 1 anno di vita; ciò serve per prevenire il rachitismo.
      • Variate gli ingredienti della pappa: non si stancherà e potrete conoscere i suoi gusti.
      • Introducete un solo alimento nuovo alla volta in piccole quantità; aspettate qualche giorno prima di aggiungerne uno nuovo
      • I nuovi alimenti vanno proposti, non imposti. Se una  pappa, un cibo nuovo viene rifiutato poetete sospendere e aspettare; riprovate più tardi.
      • Si consiglia di non somministrare altre bevande oltre al latte (es. camomilla, the; tisane) Eventualmente usare solo acqua naturale oligominerale
      • Non usare zucchero né sale fino a 1 anno

 

SVEZZAMENTO

“Svezzamento” vuol dire togliere il “vezzo” cioè la dolce abitudine di succhiare il latte dal seno o dal biberon per tutti i pasti; il pasto di mezzogiorno verrà dato con il cucchiaino insegnando al bambino a deglutire un cibo semisolido. Ci vorrà un po` di pazienza sia da parte sua che da parte della mamma, ma alla fine il risultato sarà quello di aver fatto un gradino in più nella scala della crescita!

Si può iniziare lo svezzamento dai 5 mesi; è una data orientativa e non certo obbligatoria; bisogna rispettare i tempi e i ritmi del bambino che può essere più o meno pronto ad alimentarsi con il cucchiaino.

Comunque è bene iniziare lo svezzamento non prima del 4° mese perché il latte è un alimento completo e digeribile, non dopo il 6° mese perché la dieta lattea esclusiva non è più in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali del bambino.

NB. I bambini allattati esclusivamente al seno possono iniziare il divezzamento a partire dai sei mesi di vita

Si incomincia introducendo la frutta (mela, pera, banana) che però non sostituisce un pasto completo ma abitua il bambino ad imparare il meccanismo della deglutizione di un cibo solido.

La frutta va somministrata tra i pasti; non al loro posto; preferibilmente al pomeriggio.

COME SI PREPARA LA PRIMA PAPPA?

Fate bollire in un litro d`acqua  verdura di stagione (una patata, una carota, una zucchina, una foglia di lattuga, ecc) a fuoco lento, finché il liquido non si dimezza (metà tempo se usate la pentola a pressione), poi filtrate per separare il brodo dalle verdure.

Prendete poi 200 cc circa di brodo  a cui aggiungerete 2-4 cucchiai di crema di riso, o di mais e tapioca oppure tutti gli altri cereali  anche se contenenti glutine (semolino, pastina, crema multicereali) in quantità tali da fare una pappa abbastanza densa e senza grumi. Aggiungete quindi un cucchiaino di olio d`oliva extravergine (spremuto a freddo) e un cucchiaino di parmigiano reggiano grattugiato.

In genere non viene aggiunto sale o altri insaporitori, ricordiamo però che ci sono bambini che amano gusti un po` più decisi per cui a volte si può aggiungerne un pizzico.

Questo pasto va a sostituire la poppata di mezzogiorno.

Successivamente si introduce gradatamente le verdure passate con il passaverdura o frullate/omogeneizzate perché l`intestino del bambino, ancora immaturo, si deve abituare a sostanze nuove e per vedere se qualche verdura dà dei piccoli disturbi o se al bambino non piace.

Ricordiamo che il brodo si conserva in frigo per 1-2 giorni; il miglior sistema di conservazione è il congelamento (a porzioni).

Dopo pochi giorni è bene iniziare con la carne, per compensare l`iniziale carenza di ferro, meglio usare per il primo mese quella liofilizzata o omogeneizzata  perché più digeribile e garantita da un punto di vista igienico e prive di conservanti; si inizia con mezzo vasetto di pollo o tacchino o manzo liofilizzato o 1-2 cucchiaini di omogeneizzato per poi passare gradatamente alla dose di 40-50 gr di carne (mezzo vasetto di omogeneizzato o un vasetto intero di liofilizzato

Quando verrà introdotta la carne “normale” cuocetela bene, frullatela inizialmente molto fine poi sempre più in modo grossolano in modo da abituare il vostro bambino a consistenze diverse.

Altro consiglio è quello di variare il menu il più possibile in modo da garantire un`alimentazione ampia ed equilibrata.

Una volta accettato questo pasto si può passare alla seconda pappa, alla sera, inserendo il formaggio (ricotta, robiola, casatella …)

Arricchite gradualmente il brodo con verdure fresche di stagione (coste, bietolone, zucca, finocchi, cavolfiori) e proponete anche dei passati con un solo tipo di verdura in modo da far “riconoscere” i sapori.

Ricordatevi di proporre da bere durante il pasto: la semplice acqua naturale o, durante il periodo giusto, una spremuta di agrumi.

 

A PARTIRE DA 7 MESI

Alternare alla carne il formaggio fresco scegliendo le qualità più magre (ricotta, mozzarella, fior di latte, caciotta fresca, grana e parmiggiano, stracchino) o pesce cotto al vapore (sogliola, trota, platessa, nasello-merluzzo, tinca, razza, palombo, rombo) fresco o surgelato. In seguito si può dare il passato di legumi (piselli, fagioli, soia, lenticchie), assieme alla pasta o al riso, con aggiunta di grana e olio. I legumi sono alternativi alla carne, in quanto ricchi di proteine vegetali. A metà pomeriggio si può somministrare uno yoghurt intero con dentro pezzetti di frutta fresca. Dopo gli 8 mesi iniziare il tuorlo d’uovo alla coque, gradualmente a cucchiaini nella minestra, fino ad arrivare a un tuorlo la settimana (intero dall’anno in poi). Verso i 9 mesi il bambino vuole imitare gli altri e quindi vuol mangiare ciò che mangiano i genitori; si possono dare quindi piccoli assaggi

 

A PARTIRE DA  1 ANNO

Il bambino può mangiare qualsiasi cibo; a partire da questa età valgono solo le regole di una buona e sana alimentazione; ciò che conta è quindi uno STILE ALIMENTARE corretto e quindi una dieta ricca e varia, con molta frutta e verdura, facendo attenzione a non eccedere con i cibi ricchi di carboidrati e di grassi.

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3. ALIMENTI DA UTLIZZARE NEL PRIMO ANNO

PASTA E ALTRI CARBOIDRATI: pastina di grano duro o all`uovo, semolino di grano, polenta, crema multicereali, fiocchi d`avena, orzo, fiocchi di mais, tapioca, farro.

VERDURE: dai 7 mesi si possono introdurre verdure di stagione: bietolone, spinaci, verze, pomodoro, sedano e zucca in aggiunta alle precedenti. Introdurre una verdura alla volta in modo da osservare se dà qualche piccolo disturbo o se non piace.

PROSCIUTTO: cotto del tipo senza conservanti e il crudo senza grasso a partire dagli 8 mesi

LATTE: il latte di proseguimento è consigliato fino ai 12 mesi. Successivamente potete usare sia il latte fresco vaccino pastorizzato sia quello “di crescita”. Il primo non deve essere mai bollito, non va zuccherato ed è meglio non usare quello a lunga conservazione perché contiene addittivi che è meglio evitare il più a lungo possibile nella prima infanzia, si può invece usare il latte microfiltrato che si può conservare un po` più a lungo in frigo ed è comunque un latte “fresco”.

Il latte di crescita si trova nei supermercati e offre, con costi limitati, delle garanzie igieniche, inoltre è consigliabile in occasione di viaggi e spostamenti per i fine settimana, in quanto la confezione chiusa si conserva a temperatura ambiente e va messa in frigorifero solo dopo aperta.

I pasti di latte dovrebbero essere due per garantire il fabbisogno giornaliero di calcio; altrimenti ricordiamo che un etto di parmigiano e di emmenthal contiene la stessa quantità di calcio presente in un litro di latte.

YOGURT: intero è un ottimo alimento da usare come spuntino eventualmente aggiungendo della frutta fresca; non aggiungete zucchero e ricordate che può sostituire il latte nelle giuste proporzioni (125 gr di yogurt sono pari a 130 gr. di latte intero).

FORMAGGI: potete usarli nella pappa della sera; i consigliati sono ricotta, stracchino, emmenthal, robiola, oltre al parmigiano.

Scegliete quelli in cui la composizione è: latte, sale, caglio. I classici formaggini vanno usati con moderazione in quanto essendo prodotti confezionati possono contenere addittivi (scegliere sempre quelli che riportano sulla confezione la dicitura “non contiene polifosfati aggiunti”).

UOVA: a partire dagli 8 mesi si può introdurre il tuorlo d`uovo (parte rossa), gradatamente cominciando con un cucchiaino per volta. Si può fare “Alla coque”, strapazzato senza grassi,  sodo o aggiungerlo nella minestrina.

PESCE: dagli 8 mesi. Tra il pesce fresco possiamo scegliere fra sogliola, trota, merluzzo, branzino, nasello e, dai 12 mesi anche il pesce azzurro. Lessato o ai ferri, con condimento a crudo. Se non troviamo pesce fresco possiamo prendere quello surgelato.

LEGUMI: dagli 8 mesi. Sono ricchi di proteine e di ferro. Usateli dopo averli messi in ammollo la sera prima, iniziate con piccole quantità. Sono ceci, lenticchie, fagioli, fagioli con l`occhio, piselli ecc.

FRUTTA: mela, pera, banana, prugne fresche. Datela come spuntino tra i pasti, ma non sostituitela ad un pasto di latte. Dopo i 12 mesi si può proporre albicocche, pesche, agrumi.

CONDIMENTI: olio extra vergine di oliva, possibilmente a bassa acidità, di frantoio, sempre a crudo. Niente soffritti! Burro, sempre a crudo per condire la pasta o per il purè, purché non usato spesso.

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4. IL BAMBINO CHE NON MANGIA

Il caso del bambino che non mangia o mangia molto poco e in modo settoriale è una situazione abbastanza frequente che si presenta in genere sopra l`anno di età.
Vedi anche su “I consigli di UPPA: Mangia abbastanza?

Una volta escluse cause organiche (febbre influenza virus intestinali ecc.) è importante capire qual è il meccanismo che porta il bambino a rifiutare gran parte dei cibi e/o a prediligere sempre gli stessi, con il rischio di non assicurare tutti i principi nutritivi di una buona alimentazione.

Si sente dire spesso: “Il bambino non mangia niente perché vuole attirare l`attenzione!” Ma di che tipo di attenzione si tratta?

E` in realtà una richiesta di “SICUREZZA”, quindi un`attenzione un po` particolare.

Il bambino non mangia perché ha capito che così facendo il genitore o chi lo accudisce continua a trotterellargli intorno inventando mille e una pietanza da proporgli

E allora CHE FARE??

La prima regola è stare calmi e non manifestare preoccupazione o ansia per il pasto saltato.

Provare quindi a proporre un alternativa di suo gusto (ad es. il formaggio al posto della carne), nel beneficio del dubbio che realmente la pietanza proposta non sia di suo gradimento.

Se non assaggia neanche il secondo tentativo, bisogna FERMARSI, parlare con tono tranquillo al bambino che non deve percepire note di tensione, ma allo stesso tempo essere fermi nella decisione di non “allungare” (pur che mangi!) merendine cioccolato e quant`altro e aspettare il pasto successivo (farà una merenda più ricca se lo richiederà!).

Continuare a preparare piatti è controproducente, il genitore finisce inevitabilmente con l`irritarsi, preoccuparsi e al contempo trasmette al bambino un`immagine insicura, confusa e arrabbiata.

S`innesca così un circolo vizioso: il bimbo percepisce il disagio, si sente ancora più insicuro in quanto la mamma è più in ansia di lui e così tende a mangiare ancora meno per evocare, a modo suo, quella attenzione/sicurezza che cerca.

Bisogna quindi bloccare questa situzione con qualche espediente e un po` di fantasia.

Si può provare a coinvolgere il bambino nella realizzazione del MENU` DELLA SETTIMANA rendendolo partecipe in modo attivo:
ad es. si può costruire un pannello da applicare nella sua camera che lui arricchirà (se è già in grado) con tanti disegni colorati e scegliere quindi assieme i piatti di tutti i giorni della settimana considerando sempre 2 alternative. Il bambino sceglierà quindi i piatti che preferisce per tutta la settimana facendo una crocetta.Ogni settimana verrà riscritto con nuovi piatti e diversa disposizione nei giorni a seconda delle preferenze del bambino e delle nostre esigenze.

Seguendo lo stesso schema si può proporre i PIATTI COLORATI, ad es. il lunedì si mangia rosso (pasta al sugo carne alla pizzaiola peperoni o pomodori ecc), il martedì giallo (riso allo zafferano, patate uovo…)

In questo modo siamo noi a decidere il tipo di alimento che dovrà mangiare, ma proponendo una scelta fra due pietanze gli permettiamo una certa libertà, evitandogli di vivere sensazioni di costrizione o imposizione; il coinvolgimento nel gioco lenisce i vissuti di ansia e preoccupazione.

E` bene ricordare inoltre che il cibo non è solo sapore, ma è anche odore,  piacere visivo e sensazione tattile, invitare pertanto il bambino ad assaggiare anche con gli occhi e il naso e le mani: proporre di annusare e far apprezzare il profumo di certi cibi e la bellezza visiva o la consistenza di altri aiuta a vivere l`”alimentazione” in modo più globale.

Tutto ciò può trasformare una sterile nutrizione in un momento piacevole da condividere con tutta la famiglia in un clima di serenità raggiungendo l`obiettivo di una buona alimentazione.

 

E` infine raccomandabile evitare i ricatti morali ed es. “se non mangi non ti voglio più bene” o “se non mangi non ti compro nessun gioco” o ahimè ancora qualche volta mi sento dire “se non mangia bisogna fare le punture, è vero dottore?!!”

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5. Ulteriori consigli per una alimentazione buona e sana

Per il bambino (ma anche per l`adulto) “alimentazione” non deve significare solo nutrizione fine a se stessa, ma un momento di piacere, da condividere con tutta la famiglia, possibilmente con la TV spenta, per incentivare la comunicazione, azzerando il più possibile le tensioni quotidiane (ansia stress da lavoro etc.); associando così al cibo un clima rilassato e gradevole.

Premesso questo ricordiamo che una dieta quotidiana deve contenere:

      • 15% di proteine (carne e legumi)
      • 30% di grassi (olio e formaggi)
      • 55% di carboidrati (pane, pasta e prodotti biscottati).
      • Una dieta il più varia possibile in genere soddisfa questi fabbisogni.

Indicativamente si consigliano 5 pasti al giorno suddivisi come segue:

      • Colazione a base di latte o yogurt e carboidrati (pane o prodotti biscottati); se il bambino non ama il latte non si può sostituirlo con il the o la spremuta da sole, ma cercare sempre di integrare almeno con i carboidrati.
      • Spuntino a base di frutta e/o carboidrati;
      • Pranzo che deve prevedere un primo piatto (pasta o riso) e un secondo piatto a base di carne (o pesce o formaggi da alternare con il secondo piatto della cena), verdura, condita con olio extravergine di oliva aggiunto sempre a crudo, pane se gradito.  E` sempre consigliabile mangiare di tutto un po` piuttosto che un unico piatto abbondante (per es. solo un piatto abbondante di pasta) perché l`organismo necessita di tutti i principi nutritivi, (proteine grassi e carboidrati) che sono appunto presenti in un pasto completo. Se è una questione di “comodità” possiamo allora optare a volte per i cosiddetti piatti unici, ad es.: torte salate, pasta con verdure e formaggi, pasta con abbondante ragù di carne etc..
      • Spuntino come sopra
      • Cena un secondo piatto (formaggio pesce o uova) accompagnati da verdura e pane.

Si ricorda inoltre che per una sana alimentazione sono altrettanto importanti i metodi di cottura che non devono prevedere soffritti di alcun genere in quanto la cottura dell`olio trasforma i grassi insaturi in saturi e questi ultimi stimolano la sintesi di colesterolo endogeno oltre a essere meno digeribili. Pertanto prediligere cotture al vapore, ai ferri, in padella con aromi e vino bianco o al forno con aromi ed eventualmente aggiunta di brodo di dado per insaporire carni e pollami, l`olio va poi aggiunto a crudo a fine cottura.

I 5 pasti così suddivisi evitano grosse oscillazioni della glicemia migliorando così il rendimento fisico e mentale nell`arco di tutta la giornata del nostro bambino.

E` IMPORTANTE comunque non IMPORRE gli alimenti ma PROPORLI, facendo assaggiare al bambino un po` di tutto: se il bambino rifiuta una pietanza è il caso di proporgli un`alternativa a lui gradita. Se rifiuta anche questa non bisogna insistere: significa che il bambino non ha fame, e quindi molto probabilmente mangerà più tardi. E` importante in queste occasioni non mostrare ansia o preoccupazione per l`accaduto in quanto crea tensione per il pasto successivo.

Nei bambini tra i 2 e i 4 anni, inoltre, il fabbisogno calorico si riduce proporzionalmente alla fisiologica riduzione della velocità di crescita pertanto è normale che l`”appetito” subisca una riduzione in questa fascia di età.

Tenendo presente che il PECCATO DI GOLA consumato saltuariamente non incide né rovina una sana alimentazione ricordiamo brevemente quali alimenti andrebbero evitati nella quotidianità per scongiurare problemi di salute e di soprappeso del bambino:

    • Merendine confezionate in quanto ricche di grassi e conservanti
    • Succhi di frutta perché troppo ricchi in zuccheri.
    • Bevande gassate (coca cola, aranciata ecc.) per l`alto contenuto di zucchero e anidride carbonica che dilata lo stomaco.
    • Caramelle cioccolato e dolciumi perché troppo ricche di zuccheri e conservanti.

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6. I CONSIGLI DI UPPA (UN PEDIATRA PER AMICO)

INDICE
–  Rifiuto di frutta e verdura: come comportarsi?
–  Mangerà abbastanza?
–  La parola è protagonista a tavola
–  Mangiare in vacanza: consigli per bambini e genitori

Rifiuto di frutta e verdura: come comportarsi?

Capiamo come gestire le difficoltà del bambino nel seguire una dieta variegata
La tendenza a essere molto selettivi e a rifiutare l’assaggio di nuovi alimenti è molto frequente nei bambini e ha, secondo numerosi biologi e antropologi, delle basi genetiche. Quindi, come fare per contrastare un comportamento che avrebbe origini genetiche e non è un capriccio del bambino?

Chi comincia bene…
Un ambiente positivo che stimola ad avere confidenza a tavola con le verdure e la frutta può contrastare la naturale difficoltà del bambino a seguire una dieta variegata. Poiché sappiamo che questi rifiuti compaiono verso la fine del secondo anno di vita, ecco che diventa importante lavorare d’anticipo e far assaggiare tanti alimenti nuovi, soprattutto le verdure, durante i primi tempi dell’alimentazione complementare, ossia dai 6-7 mesi in poi.

Riproporre e mai insistere
È un errore evitare di riproporre un alimento non gradito al bambino dopo solo una o due offerte, così come bisogna evitare di insistere e forzare il bambino. Un genitore che insiste e costringe il bambino a mangiare o, più in generale, che ha un comportamento intrusivo a tavola ottiene il risultato opposto a quello sperato: più cibo che rimane nel piatto e una cattiva esperienza di intimità familiare.

Altre strategie per ridurre i rifiuti
Conviene premiare i bambini che non ne vogliono sapere di assaggiare? Teniamo sempre ben in vista e a portata di mano il piatto con la verdura o con la frutta? Cosa possiamo fare per stimolare i nostri bambini ad apprezzare i cibi sani?

«Mangerà abbastanza?»

vedi anche  “Il bambino che non mangia

Per mantenere un corretto rapporto tra le calorie introdotte e quelle consumate, il bambino deve alimentarsi seguendo i cicli di fame e sazietà. Numerosi studi hanno dimostrato che di fronte all’offerta di cibi semplici e salutari preparati in casa, i bambini scelgono da soli cosa mangiare, assumendo un’adeguata quantità di calorie, e crescendo regolarmente.

Cosa influisce?
I fattori ambientali, psicologici e sociali condizionano fortemente il comportamento alimentare e possono alterare la capacità di autoregolazione del bambino, ossia di rispondere correttamente ai segnali di fame e sazietà. Forzare i bambini a mangiare, o utilizzare il cibo come ricompensa o consolazione, per esempio, riduce la loro capacità di autoregolazione.

Meno apprensivi…
Inoltre andrebbero evitati controlli troppo ravvicinati, come spesso viene fatto sotto l’anno di età, per evitare di cadere nella trappola di interpretare un rallentamento della crescita in maniera frettolosa, creando inutili ansie.

Responsabilità condivise
Occorre avere fiducia nelle capacità del bambino, al quale spetta la responsabilità di decidere se mangiare e quanto mangiare. I genitori, invece, devono ascoltare il bambino e rispondere sempre alle sue richieste in modo responsabile, offrendo cibi freschi e di qualità.

La parola è protagonista a tavola

Il momento del pasto è l’occasione per sperimentare insieme ai bambini delle modalità di relazione basate sull’ascolto e sul confronto

Quando ci sediamo a tavola con i bambini, spesso ci ritroviamo a pronunciare frasi come: «Mastica bene, non parlare con la bocca piena, stai composto, mangia la verdura che ti fa bene». Perdere la pazienza ogni tanto è inevitabile, ma non limitiamoci a fare i gendarmi. A tavola c’è spazio per raccontare, chiacchierare, scherzare, discutere, argomentare, confidarsi.

Le parole-giudizio…
A tavola usiamo le “parole-giudizio” quando diciamo che un alimento fa bene o fa male, che ingrassa o fa dimagrire, che è buono o cattivo… l’adulto le usa a fin di bene e non immagina la loro capacità di ostacolare l’apprendimento. Per una buona educazione alimentare, infatti, i bambini hanno bisogno di contesti dove sia possibile raccogliere ed elaborare informazioni liberamente.

…e le parole-informazione
L’alternativa c’è ed è data dalle “parole-informazione”, che permettono di dare un nome e una sensazione a ogni cosa. Per esempio quelle che riguardano i sensi e permettono di descrivere odori, colori, consistenze, sensazioni tattili. Ecco che la mela non è più banalmente buona o cattiva; è croccante o farinosa, succosa, dolce e così via. Il passaggio dalle parole-giudizio alle parole-informazione è spesso un valido aiuto per superare qualche atteggiamento selettivo.

Un utile strumento
Le parole-informazione aprono alla curiosità del palato verso il nuovo – il formaggio diventa parmigiano, pecorino, primosale; il pomodoro è ramato, perino, cuore di bue – e aiutano ad acquisire maestria in cucina, scoprendo che ogni nome di utensile corrisponde a una funzione utile: il pelapatate, il mestolo, la grattugia, il colino…

 

Mangiare in vacanza: consigli per bambini e genitori

Il segreto di una vacanza soddisfacente sta nella capacità di trovare un buon equilibrio tra le abitudini consolidate e le novità
La parola “partire” deriva dal verbo latino partire o partiri, che significa dividere, separare. Il senso educativo del viaggio, dunque, risiede prima di tutto nell’esperienza della separazione: chiudere alle proprie spalle la porta di casa e andare alla scoperta del mondo creando, appunto, una separazione netta, che da una parte ci attira e dall’altra ci spaventa.
Alla scoperta di nuovi sapori!
Il cibo è tra gli elementi che più incarnano questo desiderio-timore insito nell’avventura del viaggio. Non a caso, in vacanza, i piatti e gli orari di casa hanno il potere di rassicurare e di consolare, mentre i nuovi sapori rappresentano stimoli importanti, soprattutto per l’esperienza sensoriale dei bambini che, assaggiandoli, si aprono al nuovo, talvolta scardinando piccoli pregiudizi alimentari e atteggiamenti selettivi.
E il mal di pancia?
Non si tratta solo di timore verso il nuovo, a volte ci sono altri fattori che possono mettere a dura prova il lavoro dello stomaco e dell’intestino e provocare un occasionale malessere.