Franco Pomiato | Alcuni problemi psicologici e pedagogici
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Alcuni problemi psicologici e pedagogici

In questo articolo sono trattati i seguenti argomenti di natura pedagogica e psicologica

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I capricci dei 2 anni

 

Tra i due e i tre anni spesso avviene nei bambini un cambiamento inaspettato per i genitori che a volte è motivo di preoccupazione o di delusione.

capricci di questa età possono sorprendere per la loro violenza ed assomigliano a vere crisi di collera, davanti alle quali nonsi sa come reagire.

E` bene innanzitutto sapere che questa è una fase tipica dello sviluppo che riguarda tutti i bambini, che non è affatto un segnale o un preannuncio di un futuro carattere terribile e che non è la conseguenza di errori educativi.

Il bambino di questa età ha acquisito ormai una certa indipendenza e padronanza di ciò che lo circonda: ora vuole mettere alla prova le proprie capacità dimostrando a sé stesso di essere in grado di raggiungere il proprio scopo.

Quando il bambino non riesce in questo, o viene costretto a fare qualcosa che non vuole, o gli si nega qualcosa che desidera,reagisce con una esplosione di rabbia che è espressione della sua disperazione nel constatare, contrariamente a ciò che sperava, la propria incapacità e inadeguatezza.

Quando ormai la crisi è scoppiata, e magari vi trovate di fronte a un bambino che morde, tira calci e si rotola per terra, in genere la cosa più efficace è quella di cercare di distrarlo (a questa età è molto facile) piuttosto che cercare di convincerlo con mille ragionamenti.

Vi diamo comunque alcuni consigli per non lasciarvi soli in questo difficile periodo.

L`imposizione di regole ragionevoli è utile e necessario. L`osservanza delle regole procura ai bambini la sensazione di aver imparato a gestirsi e di aver accontentato i propri genitori e ciò fa nascere sentimenti di autostima e valorizzazione.

E` bene stabilire regole chiare, definite e ragionevoli, ma non stare a discuterle continuamente con il bambino.

E` importante anche non imporre regole se non si riesce ad esercitare un controllo, per esempio non si può costringere un bambino a mangiare, a dormire né ad andare in bagno contro la sua volontà.

I bambini rispondono bene alla coerenza: coloro che si prendono cura del bambino dovrebbero essere d`accordo sulle regole da stabilire. I bambini sono confusi dai messaggi contraddittori e tendono ad approfittarne.

Esprimete chiaramente la vostra approvazione e la vostra soddisfazione quando il bambino si comporta bene: se il bambino avverte che quello che fa da gioia ai suoi genitori si sente gratificato e importante e questo lo porta a voler ripetere un certo comportamento.

Cercate di evitare l`errore di ignorare il bambino quando si comporta bene e di prestargli invece troppa attenzione, sgridandolo e rimproverandolo, quando si comporta male.

Non usate le minacce. Se siete veramente convinti di imporre una regola e di riuscire a farla rispettare, fatelo, altrimenti è meglio non dire niente. Le minacce senza seguito confondono solo i bambini e non ottengono nulla.

Le punizioni, che generalmente il genitore somministra, lasciandosi trascinare dalle emozioni, non sono un mezzo educativo efficace. Può darsi che trattengano il bambino dal fare quello che non dovrebbe, ma raramente gli insegnano a comportarsi bene, piuttosto lo umiliano e gli insegnano che è giusto gridare e picchiare quando si è in collera.

Non ascoltate i consigli di parenti ed amici ben intenzionati, anche se hanno allevato più di un bambino: voi soli conoscete vostro figlio come nessun altro può farlo. Non tormentatevi chiedendovi se state facendo le cose giuste e se siete dei bravi genitori.

Armatevi di tanta pazienza… il tempo risolverà molti problemi.

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L`ingresso alla scuola materna

 

      • E` una nuova, grande esperienza ed è un avvenimento molto delicato nella vita del vostro bambino:

        • si troverà a dover accettare nuove abitudini e nuove compagnie(sovente ci sono bambini di diversa etnia, lingua e/o religione )
        • sarà impegnato a farsi accettare dai compagni e dall`insegnante
        • dovrà parzialmente rimodellarsi e acquisire nuove competenze sociali.

 

Come potete aiutarlo?

        • prima di abbandonare casa ricordategli che lo state accompagnando (non lasciando) alla SUA scuola materna
        • se ha un oggetto di transizione (orsacchiotto o altro) concedetegli di portarselo
        • rammentategli il nome di qualche amichetto o adulto che incontrerà a scuola: ciò lo aiuterà a fissare dei punti di riferimento stabili e rassicuranti
        • nel tragitto da casa a scuola rendete il viaggio il più piacevole possibile con le vostre parole e (perché no?) con qualche canzone
        • soffermatevi un attimo con la maestra in presenza del bambino per parlare dei progressi o delle eventuali difficoltà notate o anche solo per scambiare due parole…
        • nell`accomiatarvi dal vostro piccolo non tralasciate di informarlo su chi lo andrà a riprendere nel pomeriggio
        • non arrivate in ritardo a prenderlo, almeno per le prime settimane: i bambini che restano ad aspettare con la maestra dopo che tutti se ne sono andati si sentono abbandonati
        • se al momento del distacco fa molti pianti e capricci cercate di mostrarvi tranquilli e minimizzate la faccenda con il vostro comportamento e qualche frase per sdrammatizzare: non dategli l`impressione di prendere troppo sul serio le sue lacrime altrimenti darete corpo alle sue paure e penserà che lasciarvi andare è veramente pericoloso   prendetevi qualche minuto di calma in più per accompagnarlo in modo che non abbia l`impressione di venire scaricato in tutta velocità
        • potrebbe essere utile trovare un`altra mamma ed un altro bambino con cui fare il percorso casa -scuola e farli entrare assieme all`asilo, oppure la maestra potrebbe impegnare subito il bambino in un`attività coinvolgente in modo da occuparlo appena arriva…
        • vestitelo in maniera adeguata in modo da facilitargli la strada verso l`autonomia: NO a pantaloni con bottoni, bretelle e cerniere, salopettes, scarpe con i lacci… SI` a pantaloni comodi con elastico in vita, scarpe con chiusura a stretch
        • se ha intolleranze o allergie alimentari DOCUMENTATE segnalatelo alle educatrici e fatevi certificare ciò dal pediatra curante
        • facilità al pianto, vomito, dolori addominali, inappetenza, disturbi del sonno, la ricomparsa della pipì a letto potrebbero in questo periodo essere indicatori di difficoltà di inserimento. In questi casi il bambino va sostenuto con rassicurazioni ed incoraggiamenti ma è altresì importante mantenere un comportamento di amorevole fermezza nei riguardi dell`opportunità che continui a frequentare la scuola materna.

Ricordatevi inoltre che:

        •  l`ingresso alla scuola materna comporta per la maggior parte dei bambini, soprattutto nel corso del I° anno di frequenza, un gran numero di infezioni particolarmente a carico delle vie respiratorie: è normale che il bambino si ammali in media 6-7 volte nel periodo da settembre a marzo!
        • in caso di febbre, vomito, diarrea, congiuntivite secretiva il bambino non va portato a scuola
        • in caso di eruzione cutanea diffusa il bambino non va portato a scuola prima di aver consultato il pediatra curante
        • il raffreddore comune senza febbre, anche se accompagnato da qualche colpo di tosse, non controindica la frequenza della scuola materna

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La televisione e il tempo libero

 

        • La televisione é diventata un importante fattore nello sviluppo della personalità del bambino e può essere utile o dannosa a seconda di come viene utilizzata.

Accendere e guardare la TV é molto semplice, perché non é necessaria alcuna fatica o particolare abilità; invece leggere, fare giochi o suonare richiedono partecipazione intensa ed impegno.

Così é facile che i bambini trascorrano molto, troppo tempo passivamente incollati davanti al video, vedendo purtroppo, oltre ai programmi a loro destinati, moltissime trasmissioni adatte a un pubblico adulto.

Un eccesso di televisione può avere un effetto deleterio sull`apprendimento e il rendimento scolastico, può incoraggiare, attraverso i modelli proposti dai personaggi televisivi, comportamenti pericolosi come l`uso di alcol, fumo, droghe, può favorire l`obesità,

può creare attraverso i martellanti messaggi pubblicitari un`idea errata di ciò che é giusto o meno mangiare, può offrire un`immagine distorta della sessualità favorendo comportamenti a rischio, può infine, attraverso le frequenti immagini di violenza, aumentare l`aggressività nei bambini.

Persino i cartoni animati contengono spesso eccessiva violenza che può provocare nei più piccoli, facilmente impressionabili anche da scene apparentemente innocue, ansia e disturbi del sonno, mentre i bambini più grandicelli di fronte a scene violente possono pensare che questo sia uno stile di vita.

Il tempo passato davanti alla TV é tempo sottratto ad altre importanti attività: il bambino perde interesse per l`ambiente da esplorare, fa meno movimento, addormenta la sua immaginazione.

Nei momenti in cui la famiglia é riunita attorno alla tavola può essere un ostacolo alla comunicazione e al dialogo.

Anche computer e videogame sono utili strumenti se utilizzati nel modo e nella misura appropriati: possono stimolare delle abilità psicomotorie nel bambino, talvolta sono veri strumenti didattici. Ma, analogamente alla TV non devono isolare il bambino dal suo ambiente, dagli amici e dalla famiglia, sottraendolo al gioco e da importanti momenti di socializzazione.

Per il bambino il gioco é molto importante: é il modo migliore di fare esperienze, di esercitarsi, di capire, di prepararsi alla vita; giocando con gli altri impara a socializzare, a diventare sicuro.

Una perdita preziosa causata dall`eccesso di TV e videogame é anche la lettura che stimola l`immaginazione del bambino coinvolgendolo nella storia stessa.

I racconti, le favole antiche e moderne, offrono al bambino la possibilità di appoggiarsi alla fantasia per superare i momenti di crisi legati alla crescita.

Insegnare ai bambini ad amare i libri non é solo fornire alternative alla TV, ma procurare loro un importante strumento di arricchimento e anche di piacere che rimarrà per sempre un loro patrimonio.

Per familiarizzare con i libri, é importante possederne fin da piccoli e soprattutto ascoltare storie lette dai genitori.

I libri giusti non sono solo i libri “utili”, devono essere soprattutto divertenti, in modo da facilitare nei bambini la scoperta del piacere di leggere.

 

Indicazioni pratiche

E’ importante abituare il bambino sin dall’infanzia al corretto uso della TV;  in questo senso è molto importante il compito dei genitori e  queste semplici regole consentiranno di migliorare questo rapporto.

          1. Non permettete che la TV diventi l`amica o la baby sitter dei vostri bambini: é del vostro calore umano e della vostra amicizia che i piccoli hanno bisogno. Sedetevi vicino a loro e guardate insieme la TV, commentando e partecipando con loro. Utilizzata in questo modo, la TV può anche essere un efficacissimo rinforzo dei vostri messaggi, un`occasione per affrontare discorsi difficili, un ottimo strumento educativo.
          2. Concordare con i bambini quanto tempo dedicare alla TV : la televisione non deve invadere ogni momento della vita del bambino ma deve rimanere un intervallo ( non più di 2 ore nell’arco della giornata) tra le altre occupazioni quotidiane come il gioco, le esperienze di relazione con gli altri, lo studio; un`ora al giorno é più che sufficiente.     Non tenete accesa la TV tutto il giorno! Date voi per primi il buon esempio. Come estremo rimedio ci sono in commercio dei dispositivi che permettono di razionare il tempo di accensione del televisore (TV meter). Preparate dei giochi o delle cose interessanti da fare quando spegnete il televisore; il bambino non protesterà se preparerete per lui qualcosa di speciale.
          3. Scegliere i programmi consultando preventivamente il palinsesto, evitando lo zapping: i programmi vanno scelti prima, ad esempio consultando i giornali specializzati, coinvolgendo i bambini che in questo modo hanno la possibilità di imparare a scegliere e si sentono responsabili.
          4. Consultate insieme al vostro bambino la guida settimanale e scartate i programmi non adatti, includendo invece qualche bel documentario sugli animali o trasmissioni in cui il bambino é stimolato ad assumere un ruolo più attivo.
          5. Non privare della TV i bambini come punizione: togliere la televisione, che è per il bambino qualcosa di piacevole, produce un rapporto conflittuale e attribuisce alla stessa televisione il valore del proibito con il pericolo che il bambino cerchi di guardarla di nascosto con il doppio effetto negativo della disobbedienza e del programma non controllato
          6. Non tenere acceso il televisore durante i pasti: i pasti sono il momento della giornata in cui la famiglia si raccoglie e dialoga, il momento forse più importante in cui avviene lo scambio di informazioni e di impressioni, un’occasione di formazione dei sentimenti comuni, la cui perdita soffocherebbe la stessa vita familiare. Il televisore acceso attira inevitabilmente l’attenzione di tutti, impoverendo la conversazione.
          7. Evitare che i bambini guardino la TV prima di andare a scuola: ci sono dei programmi per bambini (in genere cartoni animati) tra le sei e le nove del mattino, ma il bambino che guarda la TV a quest’ora arriva a scuola affaticato, in condizioni mentali che non favoriscono la concentrazione e l’apprendimento.
          8.  Evitare che i bambini guardino la TV dopo cena, fino a tarda ora: il bambino deve dormire per affrontare gli impegni della giornata successiva serenamente. Inoltre, come prevede il codice di autoregolamentazione, dopo le 19 finisce la fascia protetta di programmazione e comunque dopo le 22.30 quella per le famiglie.      La difficoltà ad abbandonare la TV al momento di coricarsi é più spesso difficoltà a lasciare i genitori: accompagnatelo nella sua camera, se occorre state un po` con lui e raccontategli una storia.
          9.  Non mettere il televisore nella camera da letto dei bambini: si è già detto che la visione della televisione deve essere un’esperienza condivisa in famiglia, in cui è possibile scambiarsi opinioni, impressioni, emozioni. Mettere il televisore in camera è un messaggio che implicitamente significa invitare il bambino a guardare ciò che vuole e quando vuole , senza “ disturbare” i grandi.
          10.  Togliere dalla ricezione dell’apparecchio televisivo le emittenti meno controllate: vi sono alcune televisioni , per lo più locali, che continuano a trasmettere programmi non adatti ai bambini in tutte le ore del giorno. Per questo è opportuno eliminare dalla memoria del televisore domestico le frequenze su cui trasmettono tali emittenti     Non lasciare il telecomando in mano ai bambini.      Può essere utile programmare l`acquisto di un videoregistratore per poter vedere insieme solo cartoni o film selezionati in orari di propria scelta.
          11.  Regalare un libro ai propri figli e leggerlo con loro: occorre proporre ai bambini attività alternative alla televisione. La lettura stimola processi di pensiero riflessivo, esercita la fantasia e stimola la creatività. Inoltre condividere la lettura con un genitore crea le condizioni per il consolidarsi di un rapporto affettivo profondo che rassicura il bambino e lo rende più capace di sperimentare il mondo.  Leggete delle belle favole al bambino e prendete l`abitudine di andare con lui in libreria comperandogli il libro che più gli piace anche se non piace a voi. Potete invogliarlo comprando libri da cui sono tratti i cartoni animati.

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L`educazione all’uso del vasino

          • Dal pannolino al vasino al passo coi tempi… del bambino
            Una fase delicata che comporta nuove consapevolezze e significati educativi a cui i genitori dovrebbero prestare attenzione
            C’erano una volta le fasce: avvolgevano i neonati stretti stretti dalla vita in giù, così, si pensava, crescevano “con le gambe dritte”. Inutile dire che tutto finiva lì, in quelle fasce. Poi vennero i triangoli di cotone: le gambe erano finalmente libere, ma i triangoli raccoglievano cacca e pipì. Un gran da fare: bucati e candeggina a go go.
            Quindi comparvero dei rettangoli assorbenti, da inserire nei triangoli di stoffa: era sempre un gran lavoro, ma si poteva facilmente gettare la cacca e la pipì nella spazzatura. Le mamme (eh sì, erano loro che facevano il bucato) non vedevano l’ora di mettere i bambini sul vasino, al primo balbettare “ca ca ca”.

            Da circa 40 anni abbiamo i pannolini usa e getta: una gran comodità, non c’è che dire. Ma, come capita spesso, il progresso porta con sé delle insidie. Non parlo solo degli aspetti ecologici: un bambino che porta i pannolini usa e getta produce in tre anni quasi una tonnellata di rifiuti molto difficili da smaltire. E neppure degli aspetti economici: una famiglia spende fra i 1.500 e i 1.700 Euro di pannolini per ogni figlio. Parlo di una cosa molto più importante: l’effetto negativo sulla crescita e sull’acquisizione dell’autonomia dei nostri bambini. E, di conseguenza, sulla formazione di una valida autostima.

            Il pannolino usa e getta ha deresponsabilizzato molti genitori: l’unica cosa che pensano di dover fare è riempire il carrello del supermercato e poi… gettare tutto nel secchio dell’immondizia. E così vediamo bambini di 3 anni, che da più di un anno parlano e segnalano chiaramente quando “gli scappa”, infagottati in pannolini sempre più capienti. Mentre i loro genitori, speranzosi, aspettano che “siano pronti”.
            Molti pensano che imparare a depositare feci e urine nel posto giusto, e risparmiarsi il fastidio (e l’umiliazione) di portarsele addosso, sia molto difficile. Errore che viene da una sottovalutazione della capacità di apprendere che hanno i bambini e della capacità di insegnare che abbiamo noi adulti. D’altro canto, non è forse vero che l’hanno imparato tutti, ma proprio tutti i miliardi di esseri umani che abitano e hanno abitato su questo pianeta?

          •  (I consigli di UPPA)
          •  
            Vengono ora forniti alcuni semplici consigli che possono aiutare nell`apprendimento del controllo degli sfinteri:
            Sedute quotidiane a orari fissi, almeno inizialmente per due volte al giorno
            La seduta non deve superare i 10-15 minuti
            Il bambino deve essere seduto in modo confortevole; può essere utile un riduttore per il sedile; le ginocchia debbono essere più alte del piano perineale e le piante dei piedi completamente appoggiate
            Tentare di correggere abitudini di vita palesemente scorrette come ad es. eccesso di impegni nella giornata o sedentarietà
             

             

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            Parlare di lutto, malattia e violenza con i bambini

             

                            • Qual è il modo migliore per avvicinare il bambino a temi delicati e a emozioni spiacevoli?

            Affrontare con i bambini alcuni temi ed esperienze difficili della vita è spesso un tabù per gli adulti, perché sono i primi ad avere difficoltà nell’accettare i pensieri e le emozioni che suscitano. Ogni genitore, ancor prima di parlarne con il bambino, dovrebbe chiedersi: in che rapporto sono con questo argomento? Che emozioni mi trasmette? A quali esperienze di vita mi rimanda?
            Dire sempre la verità
            Mentire, tacere, nascondere serve solo a confondere e turbare il bambino e a mettere a rischio, anche profondamente, la fiducia che nutre nei suoi genitori. Il bambino ha diritto di conoscere sempre la verità sulle cose che lo circondano. Naturalmente deve essere una verità adeguata alla sua età e al suo livello di comprensione.
            Non avere paura delle emozioni
            Spesso non si riesce ad accettare l’idea che il bambino possa provare sofferenza, dispiacere, tristezza, dolore. Compito del genitore è insegnargli a riconoscere queste sensazioni, accettarle, condividerle e anche superarle. Come fare? Dare l’esempio è certamente la strada più efficace.
            Prepararsi
            Non bisogna aspettare l’ultimo momento per preoccuparci di come affrontare le difficoltà. Rimandare, pensare «tanto a me non succederà» o affidarsi solo all’istinto non dà mai buoni frutti..

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            Bibliografia

             

                • Per i genitori che desiderano approfondire i vari aspetti legati allo sviluppo psicologico del loro bambino e che chiedono consigli sul loro modo di rapportarsi con i figli e di educarli p

            uò essere utile leggere anche la paginaAlcune regole che aiutano il bambino a crescere

            Sono inoltre consigliati i seguenti libri e siti web:

                              • LIBRO Genitori efficaci:  educare figli responsabili di Autore: Thomas Gordon  Casa Editrice: La Meridiana
                              • Nel SITO WEB del MOIGE (Movimento Italiano Genitori) si possono trovare consigli, idee e suggerimenti utili per educare i figli in modo  efficace  http://www.genitori.it/.
                              • Risposte adeguate ai bisogni e alle necessità delle famiglie si possono trovare anche nel sito www.guidagenitori.it
                              • Sul  sito di Internet Bookhop Italia  (IBS) nella sezione edicata alla psicologia del’infanzia  e dell’adolescenza si possono acquistare numerosi libri utili per conosere la psicologia del bambino con molti consigli psicopedagogici
                              • I no che aiutano a crescere di Asha Philips; Traduzione: Lucia Cornalba; Contributi:Giovanni Bollea Collana: Universale Economica Saggi
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                                LA MASTURBAZIONE INFANTILE

                                La masturbazione infantile è un atto che nasce spontaneamente nel bambino e nella bambina in età assai precoce (intorno ai 4-5 anni, ma l’età è assai variabile); nella naturale esplorazione del proprio corpo, il bambino scopre che gli organi genitali offrono sensazioni calmanti e più piacevoli rispetto ad altre parti del corpo.

                                Ne consegue che, già a partire dai due anni, la masturbazione va accettata con serenità e che per i bambini rappresenta una forma di consolazione alla quale ricorrere nei momenti di noia, stanchezza e solitudine.

                                Il bambino piccolo, che si masturba, appare concentrato nell’atto stimolatorio e non prova alcun imbarazzo, non ha motivo per non toccarsi e per nascondersi agli sguardi altrui, perché non conosce ancora il senso del pudore.

                                Intorno ai tre/quattro anni, con lo sviluppo del senso del pudore, il bambino inizia a praticare la masturbazione in situazioni di intimità.
                                Non è raro osservare questi comportamenti in bambini e bambine mentre giocano soprattutto da soli, strusciando la propria zona genitale su di una palla, oppure contro il letto o il divano mentre riposano.

                                Quindi, la masturbazione infantile è normale; spesso i bambini che si masturbano lo fanno perché sentono il bisogno di attenzione e coccole La masturbazione ha una funzione di scarico delle tensioni e dell’ansia ed essere rimproverati per quest’atto, potrebbe portare ad un aumento di questo comportamento con conseguente senso di colpa e un nuovo carico di ansia.

                           

                          • QUALE COMPORTAMENTO DEBBONO TENERE I GENITORI E IN GENERALE LE FIGURE DI RIFERIMENTO?
                            Di fondamentale importanza è la reazione dell’adulto a tutto questo, perché un atteggiamento di riprovazione o punitivo, rischia di sviluppare nel bambino dei tabù o delle reazioni negative nei confronti della sessualità. Inoltre, tale atteggiamento può rafforzare l’autostimolazione dei genitali, perché pensare di compiere un atto proibito, può spingere il bambino ancora di più verso l’isolamento e l’autoerotismo.
                          • non dite loro che si sentiranno male, o che queste cose si fanno solo da grandi; Evitare assolutamente frasi del tipo:”Se continui ti cade il pisellino!” oppure “Queste cose le brave signorine non le fanno”.
                          • non sgridateli, soprattutto davanti agli altri: ciò creerebbe disagio, ansia e sfiducia; non colpevolizzate il “desiderio”, perché il divieto introiettato e la vergogna provata, potrebbero compromettere il normale funzionamento sessuale nell’età adulta;
                          • • Parlate con molta serenità e con un linguaggio semplice invitarlo a non fare questo gesto davanti ad altri, ma piuttosto a relegarlo ad un momento tutto suo (prima di dormire, ad esempio).
                          • non trasmettete ai bambini eventuali vostre preoccupazioni circa la loro attività masturbatoria, al fine di evitare che giudichino in senso negativo un comportamento che di per sé negativo non è;
                          • • ritagliatevi del tempo da dedicare ai vostri figli: giocate con loro, leggete dei libri, svolgete insieme quelle attività che piacciono e che possano coinvolgere entrambe;
                          • • con pazienza educate i vostri figli a non masturbarsi in presenza di altre persone, come insegnate loro a non mettersi le dita nel naso; dovete spostare l’attenzione sulle norme della buona educazione, enfatizzare la regola sociale, senza drammi e soprattutto senza instillare il senso di colpa. Utilizzate parole chiare, dolci e comprensive, usate un tono di voce rassicurante e contenitivo. Dite che è del tutto normale che abbia provato desiderio di accarezzarsi, ma che sarebbe il caso di farlo quando è da solo
                          • • cogliete l’occasione per parlare con i vostri bambini del loro corpo e della loro sessualità presente e futura; parlatene senza tralasciare gli affetti e i sentimenti e senza dimenticare che la sessualità, affinché non rimanga solo sesso, va inserita in un contesto relazionale (es.: mamma e papà si amano e dal loro amore sei nato/a tu); e non omettete i dati biologici (è ormai passato il tempo di cavoli e cicogne e di api sui fiori). Utilizzate un linguaggio semplice e comprensibile.
                          • • Cercate di capire, tramite l’osservazione e la conoscenza del vissuto globale del bambino/a, se la masturbazione viene praticata in maniera ossessiva- compulsiva : in questa eventualità, chiedere il parere di uno Psicologo Infantile, in quanto la frequenza eccessiva potrebbe celare un vissuto di noia continuata o disattenzione da parte delle figure accudenti.
                          • • In ogni caso, il consiglio è quello di far vivere questo momento di scoperta del proprio corpo, come qualcosa di assolutamente naturale che va inserito in un contesto di crescita personale del bambino o della bambina e che condizionerà il proprio comportamento sessuale nell’età adulta.