01 Ott Il mal di orecchie
I bambini possono accusare spesso dolore alle orecchie. Nella maggior parte dei casi la strategia migliore è la “Vigile Attesa”; si raccomanda cioè di rinviare la somministrazione della terapia antibiotica a 48-72 ore dall’inizio dei sintomi di otite. Questa raccomandazione non è valida se:
- Il bambino ha meno di 1 anno di età
- Se presenta scolo di pus dall’orecchio
- Se presenta patologie croniche severe (malformazioni cranio-facciali, diabete mellito, fibrosi cistica, sindrome di Down)
Nell`attesa che il mal d`orecchie si risolva spontaneamente nel giro di qualche giorno, si somministrano al bambino i seguenti antidolorifici:
- Paracetamolo; nomi commercali: Tachipirina o Efferalgan; è il farmaco di prima scelta; ha un’ottima sicurezza e scarsa tossicità; si può usare fin dai primi mesi di vita
- Ibuprofene; nomi commerciali: Antalfebal o Nurofen; è un farmaco antinfiammatorio, antipiretico ed antidolorifico; si può usare a partire dai sei mesi di vita; presenta qualche effetto collaterale tipico dei FANS
- Il dosaggio paracetamolo si calcola facilmente dividendo il peso del bambino per 2; si ottiene così il numero di ml da somministrare
- In caso di peggioramento o persistenza dei sintomi oltre le 48-72 ore dall’inizio dei sintomi, è opportuno somministrare un antibiotico; tra questi molto indicato è l’amoxicillina
La strategia della vigila attesa è dovuta al fatto che la maggior parte delle otiti ha un decorso verso la guarigione spontanea senza il ricorso a una terapia antibiotica; questo perché molte hanno una causa virale (e gli antibiotici nulla possono contro i virus) e quelle batteriche hanno una elevata possibilità di risolversi spontaneamente.